Referendum Jobs Act (Art.18) respinto; la Vecchia Storia del "Qui comando io!"

E' la solita e vecchia Storia, tutta italiana: "Questa è casa mia, qui comando io"!

Una triste storia di impunità ciclica che interessa ed investe il Potente di turno con tutti i suoi Valvassori e Valvassini...

Ecco perciò che, una volta insediati nei posti di comando ed aver occupato tutto il resto, possibile ed inimmaginabile, nessuno potrà andare (mai) contro se stesso; Mai fino a quando, il "gruppo di potere" non perderà giust'appunto...il potere. Nell'istante stesso in cui avverrà ciò (perchè prima o poi avviene), fioccheranno "avvisi di garanzia", "arresti", "cadute in disgrazia" e tutto ciò che ovviamente accade a chi, fino al giorno prima, ha trasgredito tutte le Regole e le Leggi possiibili!

A quel punto, senza alcun stupore, perchè era evidente a tutti...il nuovo gruppo di potere sarà pronto a ricominciare; "altro giro, altra corsa". Ecco perchè, non desta (almeno a me), nessuna sorpresa il fatto che la Corte Costituzionale abbia respinto il quesito "chiave" del Referendum sul Jobs Act, quello sull'Articolo 18.

Entrare nel merito, ovviamente, equivale ad entrare nel giudizio personale che, però, diventa oggettivo quando si lega il Jobs Act ad un restringimento dei diritti verso i lavoratori. In un momento storico, nel quale (i diritti), si dovrebbero estendere...il Governo aveva ben pensato di "cassare l'ultimo baluardo" per la difesa del posto di lavoro fisso, piuttosto che estenderlo a chi non ne aveva diritto (aziende con meno di 15 dipendenti, tanto per fare un esempio)!!!

E' forse questa (la mia) una posizione ideologica e partigiana? Non direi, visto che senza uno stipendio certo, non si compra la casa, l'auto, il cellulare ecc ecc.

...e su questi presupposti di "alta precarietà", più in generale non ci si immagina il futuro e quindi...non si spende...

Per cui, siete sempre convinti che difendere il lavoro è questione esclusiva di chi è comunista???

...non direi proprio!!!