Quando farsi "gli affari altrui" diventa un mestiere!
Chi pensa al "Grande Fratello", non può fare a meno di proiettare il proprio immaginario a "1984" di George Orwell. A "ragion veduta", direi... che stiamo parlando di un romanzo visionario che anticipa il nostro mondo, fatto di telecamere fisse e portatili; basta pensare ai moderni cellulari che usiamo correntemente e che, indubbiamente limitano la privacy ma che, contemporaneamente, ci fanno sentire più sicuri ed in compagnia! Insomma; un dibattito continuo tra pro e contro, nel quale e a seconda del punto di vista, si può pensare al mondo in termini di numeri di videocamere e webcam, piuttosto che amici o conoscenti. Ma Orwell, forse, aveva semplicemente osservato una realtà più "casereccia" ma altrettanto invasiva, rappresentata dalla "vecchietta dietro la finestra", come a
dire che colei o coloro che "spiano", son sempre esistiti e sempre esisteranno. Un tempo nei quartieri e ancora oggi nei paesi, pullulano figure che ti osservano da dietro una finestra, tant'è vero che per questi soggetti, "il grande fratello" è sempre esistito! Quindi, il programma televisivo, oramai "cult" dell'era moderna, è più un retaggio di un modo di essere, piuttosto che la trasposizione del mondo "Orweliano"! I guardoni sono sempre esistiti e sempre esisteranno con la sola differenza che, oggi, sono seduti comodamente sul divano!